Ritratto di George Dyer allo specchio Francis Bacon 1968 |
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https://youtu.be/TUIeRztRzKU
Ecco il testo in lingua originale del brano citato dall'Ulysses in questo video:
La lettura del brano originale è ad opera di Frank Delaney e tratta dal podcast ReJoyce:—That fellow I was with in the Ship last night, said Buck Mulligan, says you have g. p. i. He’s up in Dottyville with Conolly Norman. General paralysis of the insane.
He swept the mirror a half circle in the air to flash the tidings abroad in sunlight now radiant on the sea. His curling shaven lips laughed and the edges of his white glittering teeth. Laughter seized all his strong wellknit trunk.
—Look at yourself, he said, you dreadful bard.
Stephen bent forward and peered at the mirror held out to him, cleft by a crooked crack, hair on end. As he and others see me. Who chose this face for me? This dogsbody to rid of vermin.
(James Joyce 1922)
https://blog.frankdelaney.com/re-joyce/
Ecco i testi delle traduzioni in italiano dall'Ulisse lette e citate in questo video:
– Quel tale che era con me al Ship ieri sera, disse Buck, dice che tu hai la p.g.a. Lui è a Cretinopoli con Connolly Norman. Paralisi generale degli alienati!
Sventagliò a semicerchio lo specchio nell’aria per lampeggiare all’intorno le notizie nella luce del sole adesso raggiante sul mare.
Le labbra sbarbate e increspate risero, e così pure i bordi dei denti bianchi, scintillanti.
Il riso s’impadronì di tutto il suo torso forte, ben piantato.
– Guardati, disse, o tremendo bardo!
Stephen si chinò in avanti e scrutò lo specchio a lui offerto, rigato da un’obliqua incrinatura. Ritti i capelli. Come mi vedono lui e gli altri. Chi mi ha scelto questa faccia? Questo corpo d’un cane da spidocchiare.
(Giulio De Angelis, 1960, Mondadori)
– Il tipo con cui stavo allo Ship ieri sera, disse Buck Mulligan, dice che hai la P.P. Sta a Dottyville con Connolly Norman. Paralisi progressiva.
Disegnò nell’aria con lo specchio un semicerchio come a voler spandere le notizie nella luce di quel sole ora radioso sul mare.
Le labbra rasate e increspate ridevano assieme alle punte dei suoi bianchi denti splendenti.
La risata si impossessò completamente di quel busto forte e tornito.
– Ammìrati, disse, bardo tremendo.
Stephen si chinò in avanti e scrutò nello specchio di fronte a sé, incrinato di traverso da una crepa, i capelli dritti. Come mi vedono lui e gli altri. Chi me l’ha scelta questa faccia? Questa bestia da soma da spulciare.
(Enrico Terrinoni, 2012, Newton Compton)
– Il tizio che ho incontrato ieri sera allo Ship, fece Buck Mulligan, dice che tu soffri di p. t. c. Paralisi tarati di cervello. Lavora giú a Ca’ Mattolica con Conolly Norman.Ho inoltre citato una strofa della poesia di Robert Burns del 1786, "To a louse, on seeing one on a lady's bonnet at church", ovvero "Ad un pidocchio sulla cuffia di una signora in chiesa":
Sventagliò lo specchio in aria a semicerchio, mandando lontano quell’annuncio, nel bagliore del sole ora radioso sul mare.
Le labbra curve e ben rasate ridevano insieme ai bordi dei denti, bianchi e luccicanti.
Poi lo sghignazzo prese a scuoterlo in tutto il torso, forte e ben squadrato.
– Ma guàrdati un po’, disse, bardo orripilante che non sei altro.
Stephen si chinò a guardarsi nello specchio che l’altro gli reggeva, solcato per traverso da un’incrinatura. Capelli dritti. Chi ha scelto questa faccia per me? E questa povera bestia da spidocchiare?
(Gianni Celati, 2013, Einaudi)
O wad some Pow’r the giftie gie us
To see oursels as others see us!
It wad frae monie a blunder free us
An’ foolish notion
Oh, se qualche Potenza ci facesse il donoInfine riporto l'indirizzo di quello che era la Ship Tavern di Dublino: 5 Lower Abbey Street - North City Dublin. Su google mappe potete vederne ancora la stretta porticina rossa fra i negozi Ladbrokes e Reynods, cliccando qui.
Di vederci come ci vedono gli altri!
Ci libererebbe da molti errori
E sciocche pretese
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